Un unicum a Milano ed in Italia, Ronin è un palazzo di 4 piani in cui ogni livello è consacrato ad un’arte di ispirazione giapponese, dall’izakaya dedicata allo street food, alle salette per fare karaoke, sino ad un ristorante fine dining e un omakase che ospita i guest cooking del maestro Katsu Nakaji.
Aperto nel 2022, Ronin ha rivoluzionato il mondo dell’entertaiment milanese. Per dare vita a questa “città nella città” dedicata al Paese del Sol Levante, ai suoi riti ed alla sua cucina, i soci del gruppo Salva Tu Alma hanno impiegato oltre 5 anni di ricerca e studio.
Il risultato è davvero stupefacente: entrando, infatti, in uno dei tipici palazzi in stile liberty che si trovano in zona Paolo Sarpi, sembra di perdersi nei vicoli di Shinjuku, celebre quartiere di Tokyo.
Never give a katana to a man who cannot dance.
Con accesso da Piazza Ercole Luigi Morselli, il piano terra è dedicato al Piccolo Ronin: un’informale ed irriverente osteria izakaya dove, con l’immancabile cucina a vista, si può assaggiare il tradizionale street food giapponese come gli gyoza, i bao e gli handroll. Ai lati, un piccolo privè dal grande lampadario rosso e pareti a specchio, ed una zona Listening Bar dove artisti e collezionisti di vinili si alternano all’impianto hi-fi Klipsch.
Al primo piano, con entrata dedicata da via Alfieri, troviamo Ronin Robata, dal nome della tradizionale griglia giapponese, il ristorante fine dining orchestrato dall chef Gigi Nastri. Mentre al secondo Ronin Shokunin, un omakase (dal giapponese “affidarsi a te”, ovvero all’estro dello chef) che in certi periodi dell’anno diviene la casa del maestro Katsu Nakaji, due stelle Michelin a Tokyo, una leggenda della cucina nipponica (fino al 23 dicembre, mentre la sua prossima visita in Italia è prevista per l’inizio del 2024).
Qui, su fuoco vivo e carboni che arrivano direttamente dal Giappone, nascono ricette che si ispirano solo in parte alla tradizione nipponica, dando vita ad un fine dining gastronomico che attinge da varie culture e meraviglie del mondo orientale, dai ravioli gyoza al controfiletto di wagyu sino al sushi bar. Tra luci soffuse, pareti rosse e tavoli neri ultra minimali, spicca lo chef’s table e la bellissima Dragon’s Room, la stanza dedicata a cene ed eventi privati.
Al secondo piano si trova anche una delle esperienze più cool di Milano: Madame Cheng’s, un cocktail bar dedicato all’alta mixology orientale per aperitivi, dopo cena e drink a tarda notte con 4 stanze karaoke private di diversa capienza (da 6 fino a 14 persone), tutte servite con un’offerta di bento box per cena (da ordinare almeno 24h prima), minibar con alcolici e snack.
Qui, come anche nei corridori ed altre zone comuni, è impossibile non rimanere affascinati dalle luci intense blu o rosso elettrico e dalle varie opere d’arte curate dall’art advisor Carola Cometto che ha selezionato “maestri” come Hajime Sorayama, celebre per i suoi “sexy Robots, Yayoi Kusama, dalle creazioni psicadeliche, e Shōzō Shimamoto, fondatore del movimento artistico Gutai.
Prenotare prima la cena, informale dal Piccolo Ronin o più sofisticata da Ronin Robata, e poi una delle stanze karaoke è sicuramente una delle esperienze più indimenticabili di Milano.
Il segreto
Al terzo piano di Ronin si trova Arcade, un club privato con bar, sala biliardo, varie zone lounge ed un piccolo palco, teatro di feste private e momenti conviviali esclusivi.
Info utili
Ronin
Via Vittorio Alfieri 17
20154 Milano
Tel. +39 02 89367101
Piccolo Ronin
Handrolls: da 9 euro
Bao: da 11 euro
Ronin Robata
Antipasti: 7 — 20 euro
Primi: 16 — 28 euro
Secondi e grill: 18 — 38 euro
Karaoke
Stanze: da 6 fino 14 persone, giorni feriali da 115 euro, festivi sino a 365 euro, per slot di tempo di 1h 45’, esclusi drink e food