Insolito

Trattoria Arlati (MI)

di Lavinia Colonna Preti
Trattoria Arlati (MI) — Lombardia Secrets

La licenza familiare più antica di Milano, dal 1936 è punto di riferimento per la tradizione eno-gastronomica della città, l’arte del cabaret e la musica dal vivo.

Giunta alla terza generazione, la trattoria possiede, infatti, la licenza di ristorazione milanese n. 27 (tutte le precedenti oggi non esistono più). Aperta nel 1936 da Modesta e Luigi, dipendente della Pirelli che decide di mettersi in proprio, offre inizialmente una cucina tipica pensata per gli operai del suo ex datore di lavoro, la vicina fabbrica di trasformazione della gomma in Bicocca. Passata la guerra, la coppia trasloca in via Alberto Nota dove il ristorante si trova tutt’ora.

Trattoria Arlati (MI) — Lombardia Secrets

Arlati è un baluardo della tradizione milanese, dalla cucina ai vini, sino alla comicità. Siamo ormai rimasti orgogliosamente in pochi.

(Leopoldo Arlati, titolare)

Negli anni ’60 la gestione della trattoria passa al figlio Mario ed è lui, animato da un grande amore per le arti visive e la musica, che la trasforma in quel meraviglioso “palcoscenico delle arti” per cui è oggi conosciuta.
Nel 1973, la svolta: Lucio Battisti è un cliente abituale e, dopo aver visto per caso la grande cantina, chiede di poterla usare come sala prove. Apre così “Il Sotto”, come viene chiamato ancora oggi, e l’Arlati diventa il primo locale a Milano dove si suona musica dal vivo. Battisti e Mogol, Renato Zero, Loredana Bertè e tanti altri musicisti iniziano a esibirsi regolarmente e la trattoria “fa” letteralmente la storia della musica della città.
E’ qui, per esempio, che la Bertè incontra Mario Lavezzi che scriverà per lei canzoni meravigliose come E La Luna Bussò e In Altomare.

E’ sempre in quegli anni che Mario inizia a trasformare gli arredi storici del locale, arricchendoli di oggetti che trova in negozi di antiquariato, bric-à-brac o spesso regalati da artisti e amici, come la Gioconda con la Sfera, opera dell’artista romano Filippo Panseca, che da’ il via ad una collezione di altre opere d’arte a tema “Monna Lisa”, o i tanti maialini, simbolo della Confraternita della Cassoeula e porta fortuna del ristorante.

Trattoria Arlati (MI) — Lombardia Secrets

Nel 1994, è la volta del figlio di Mario, Leopoldo, alla guida del locale insieme alla sorella Giorgia. Tra un party e l’altro, Leo, come lo chiama la sua clientela affezionata, continua ad innovare.

Consolida il rapporto con i suoi chef e amici, Maurizio Beraboni e Stefano Pirovano, che rivisitano la cucina della tradizione, mantenendo ben salde in menù le ricette cult della ristorazione lombarda. Come il risotto al salto alla milanese, da ordinare anche come piatto unico con spezzatino di manzo e funghi o luganega e chiodini, le fettuccine al ragù di salsiccia, oppure, tra i secondi, la tagliata di manzo al rosmarino, rucola e grana o l’osso buco alla milanese.

Anche i fidati fornitori del ristorante sono “cresciuti” nel tempo assieme a Leo, tanto che l’imprenditore crea Wine o’ Clock, società che distribuisce vini, proprio per avere un rapporto diretto con i produttori d’eccellenza.

Trattoria Arlati (MI) — Lombardia Secrets
Trattoria Arlati (MI) — Lombardia Secrets

E Leo continua anche ad arricchire il locale di opere d’arte e ricordi di serate tra amici, di cui sono testimonianza le tante foto appese alle pareti. Merito suo è anche l’arrivo di quella che oggi ne è diventata l’icona: lo struzzo alto 2 metri realizzato con carte da gioco opera dell’artista torinese Nicola Bolla. Leo lo vede nel 2003 ad una fiera d’arte e chiede di poterlo avere in esposizione in caso non venisse venduto. Un mese dopo gli viene recapitato e il caso vuole, in seguito ad una festa che lo stilista Calvin Klein organizza nel locale, che lo struzzo sia immortalato nelle riviste patinate d’oltreoceano, rendendolo un’opera richiestissima. L’episodio contribuisce ad accrescere la fama dell’artista al punto di lanciarne la sua carriera da professionista e, ovviamente, fa sì che lo struzzo non lascerà più il fortunato locale, diventandone il simbolo.

Nel 2006 Trattoria Arlati viene premiata con l’Ambrogino D’Oro, la più alta onorificenza del Comune di Milano, che ne sancisce la grande storia e popolarità, mai interrotte dal Dopoguerra ad oggi.

La Trattoria continua da sempre anche la sua tradizione di Cabaret organizzando i Giovedì dell’Arlati, con la direzione artistica di Carlo Casalini, che vede l’alternarsi sul palco di artisti affermati ed emergenti come Germano Lanzoni, Flavio Pirini e Orazio Atanasio con il loro divertentissimo spettacolo incentrato sulla figura del Milanese Imbruttito.

Il segreto

I cani scultura che vedete nel locale sono una curiosa tradizione degli Arlati: rigorosamente in ceramica di Bassano rappresentano, infatti, tutti gli amici a 4 zampe che hanno fatto parte della loro famiglia nel corso degli anni.

Info utili

Trattoria Arlati
Via Alberto Nota 47
20126 Milano
Tel. +39 02 6433327

Antipasti: 8 — 16 euro
Primi: 10 — 12 euro
Secondi: 16 — 25 euro

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