Immaginate il più bel palazzo del ‘500 di tutto l’arco alpino, l’unico a salvarsi a Piuro dopo la frana che devastò completamente “la Pompei delle Alpi” nel 1618, e un magnifico orto giardino che da’ vita al celebre vino Vertemate Passito. Andiamo a scoprire i segreti del meraviglioso Palazzo Vertemate Franchi in Valchiavenna.
E’ un immenso stupore quello che coglie il visitatore alle porte di Palazzo Vertemate Franchi e che induce a chiederci come mai una villa così magnificamente decorata si trovi, romanticamente isolata, tra le bucoliche valli della Valchiavenna.
Per capirlo, serve fare un passo indietro e raccontare la storia di un territorio unico, quello di Piuro, che, in particolare nel corso del ‘500, visse un periodo di enorme splendore economico grazie alla sua importanza come crocevia dei traffici tra Venezia, Milano e la Svizzera.
Uno dei più begli edifici del Rinascimento lombardo, con tutto il fascino dei clos murati cinquecenteschi e una splendida vista sulla vallata circostante.
La famiglia Vertemate si trasferì, infatti, in queste terre all’inizio del XIII secolo e, pian piano, divenne una vera potenza grazie al commercio della preziosa pietra ollare oltre che del cotone e della seta. Così, nella seconda metà del ‘500, i fratelli Luigi e Guglielmo Vertemate decisero di creare la loro sfarzosa residenza rinascimentale dei sogni, dando vita all’attuale complesso monumentale che venne concepito senza badare a spese.
Le sue mura vennero ricoperte di preziosi affreschi, i soffitti di raffinate sculture lignee, mentre nei campi circostanti – grazie al suo clima Piuro era soprannominata la “Nizza del Nord” – si diede vita ad un meraviglioso giardino all’italiana, con cappella privata, frutteti, orti, e vigneti, quelli stessi, oggi giunti sino a noi, che danno vita ad uno dei prodotti simbolo della Valtellina, il Vertemate Vino Passito prodotto dalla cantina Memete Prevostini.
Poi la tragedia che nessuno si aspettava. Il 4 settembre 1618 un’enorme frana seppellì l’intera cittadina di Piuro, distruggendola completamente. Andato perduto il loro palazzo principale, i superstiti della famiglia si trasferirono in quello che era il “casino per ricreazione e delizia“, l’attuale Palazzo Vertemate Franchi, l’unico edificio del paese che si salvò dal disastro naturale. Ragion svelata per cui oggi viene chiamato “palazzo”, anche se assomiglia di più ad una villa, e svetta isolato dal resto del mondo.
Un gioiello rimasto pressoché identico alla sua conformazione originale cinquecentesca. Una volta estinta la famiglia Vertemate, nel 1902 venne, infatti, acquistato dall’antiquario milanese Napoleone Brianzi, quindi nel 1937 da Antonio Feltrinelli e Luigi Bonomi, sino all’ultima erede, Eva Maria Sala, che per lascito testamentario nel 1986 lo donò al Comune di Chiavenna con l’obbligo di farne un museo.
Una visita guidata d’eccezione con Ralph Oliver Gschwind-Guanella, organizzata con l’aiuto del Consorzio Turistico Valchiavenna, “custode” del palazzo e uno dei suoi maggiori conoscitori, vi porterà alla scoperta dei suoi tesori e segreti. Come il primo, meraviglioso salone, detto di Giove e Mercurio, completamente affrescato, o la “stüa” di Giunone, imponente sala riunioni ricoperta di una raffinata boiserie, ove si legge il motto della famiglia Vertemate, Industria Auget Imperium, il Commercio accresce il Potere.
Al piano superiore, lascia senza il fiato la Sala dello Zodiaco, con uno dei più bei soffitti lignei al mondo, unico nel suo genere, ed il suo raffinato mobilio. Come si vede dalle iscrizioni ancora presenti, parte di esso fu esposto a Roma nel 1911 in occasione della celebre Esposizione Internazionale nel padiglione dedicato agli oggetti di maggior bellezza della Lombardia, tra cui spicca anche un suggestivo vascello in legno, forse in ricordo di una spedizione dei Vertemate alla scoperta del Nuovo Mondo.
Meravigliose le camere da letto ed i boudoir, come quella, pare, finemente decorata per ospitare Napoleone Bonaparte, la stanza del Vescovo, e quella dedicata a Giosuè Carducci, che tanto amava queste zone.
Una volta visitato il Palazzo, non vi resta che andare a degustare il vino che qui nasce nel vicino ristorante, il Crotasc, gestito dalla famiglia Prevostini, dove si può assaggiare il meglio della produzione enogastronomica della Valchiavenna.
Il segreto
Nel corridoio d’ingresso, colpiscono le numerose scritte sui muri. Quelle che possono sembrare a prima vista scarabocchi di imbrattatori, sono in realtà firme ed incisioni lasciate dagli ospiti della villa con brevi dediche e che risalgono al ‘600.
Info utili
Palazzo Vertemate Franchi
Via del Palazzo Vertemate 35
23020 Piuro, Sondrio
Tel. +39 0343 37485
