A Moscova, diventa realtà il sogno di ogni cinefilo, ma non solo. Prima osteria “gourmet” ad aprire all’interno di un cinema, Miro è altresì dotata di una forte identità che la rende una meta culinaria indipendente dal luogo che la ospita.

Nata da un’idea e dall’incontro tra Andrea Vignali, amante del buon cibo e manager della comunicazione, e Michele Siepi, imprenditore nell’alta ristorazione, a cui si è presto aggiunto Daniele Rosa, maître, Miro prende vita nel settembre 2021 negli spazi di quelli che un tempo erano il palco ed i camerini dell’Anteo Palazzo del Cinema.

Volevamo dare vita a qualcosa di unico che potesse unire il nostro amore per il buon cibo, il cinema e la convivialità.

(Andrea Vignali e Michele Siepi)

Il palazzo che ospita Miro risale al 1938: nell’autunno di quell’anno venne infatti inaugurato dal prefetto di Milano il Cinema Teatro D’Annunzio, che contava ben 600 posti.

Anche il nome, Miro, è un omaggio al cinema, arte che invita a “mirare” e non semplicemente “guardare”, oltre che alle origini dei titolari, rispettivamente di Milano e della Romagna.

Situato su due livelli, la sala principale e la balconata dalla quale è ancora possibile vedere i nottoli in legno su cui scorrevano le funi dei fondali utilizzati sul palcoscenico, tutto nel piccolo ristorante ricorda la “decima musa”: dai tendaggi in velluto rosso alla collezione di VHS che vengono proiettate durante la cena in piccoli schermi.

Dal piano terra si accede al giardino “segreto”, aperto nella bella stagione, è un’oasi verde con tavolini intimi, divanetti e sedute basse che confina con l’antico Chiostro quattrocentesco dell’Incoranata.

In cucina lo chef Vincenzo Artadi, con esperienza nel gruppo Mandarin Oriental, utilizza ingredienti freschi di stagione che interpreta in piatti della tradizione italiana, con un twist internazionale, che prendono spunto da film cult e in programmazione all’Anteo.

Come la pasta Norma avvelenata, con caserecce, pomodoro, melanzana, ricotta salata e una speciale “salsa avvelenata” che si rifà alla trama di Brutti, sporchi e cattivi, oppure la costata di Mora Romagnola, puré di patate e spinacini dedicata a Asterix il Gallico, o il dessert a base di crème brûlée e lamponi simbolo del Il favoloso mondo di Amélie.

La carta dei vini, circa 40 etichette, racconta il meglio della penisola con qualche richiamo a Francia, Germania e Slovenia ove non mancano, ovviamente, riferimenti alla cinematografia come Tapioco, Come se fosse e Antani, vini de La Tognazza, cantina omonima nata dalla fantasia del grande Ugo Tognazzi.

Perfetto per il momento dell’aperitivo o per il dopocena, il menù dei cocktail è anch’essi ispirato al mondo del cinema: da Mai Dire Thai, cocktail tiki rivisitato con rhum arrangé all’ananas e pimento, sciroppo d’orzata e cannella, lime, ginger beer, a Lo Chiamavano Trinità, drink di Julio Bermejo in versione leggermente piccante e speziata con tequila, sciroppo d’agave al peperoncino, lime.

Miro è aperto dall’orario dell’aperitivo in settimana e il weekend anche a pranzo.

Il segreto

Nel piccolo giardino segreto sorge un Fico maschio Selvatico che ha superato i 10 metri ed è uno dei più alti della Lombardia.

Info utili

Miro Osteria del Cinema
Via Milazzo 9
20121 Milano
Tel. +39 02 36589420

Antipasti: da 8 euro
Primi: da 12 euro
Secondi: da 22 euro