Museo Bagatti Valsecchi (MI)
A Milano, una delle case museo più belle del mondo, sicuramente la meglio conservata, l’unica nata a fine ’800 con la visionaria idea di ricreare, nelle arti utilizzate e nelle opere custodite, una dimora rinascimentale, dando vita ad uno scrigno di bellezza di ineguagliabile raffinatezza.
Nel cuore del quadrilatero della moda, Palazzo Bagatti Valsecchi è un luogo davvero unico al mondo e, d’altro canto, non poteva essere altrimenti viste le premesse su cui si basa.
Il Museo Bagatti Valsecchi è, infatti, frutto della straordinaria vicenda di due fratelli appassionati collezionisti e cultori del Bello: i baroni Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi che, a partire dagli anni ottanta del XIX secolo, si dedicarono alla ristrutturazione della dimora di famiglia situata nel cuore di Milano.
Costruisci come se fossi destinato a vivere per sempre e vivi come se dovessi morire al più presto.
(Motto iscritto nella camera di Fausto Bagatti Valsecchi)
Spinti da una grande passione per i manufatti del ‘400 e ‘500, apice della produzione artistica italiana, iniziano a collezionare dipinti ed oggetti appartenenti a quell’epoca, da cui l’idea, davvero originale, di dar vita ad una dimora ispirata alle abitazioni del Cinquecento lombardo.
Una visione che si scontrava con i grandi progressi che la tecnica stava facendo alla fine dell’800. Così, decidono di “celare” i prodigi offerti dalla modernità – riscaldamento, acqua corrente e luce elettrica – all’interno di mobili solo apparentemente rinascimentali.
La dimora fu, per esempio, la prima casa milanese a dotarsi di una doccia, nascosta all’interno di un’imponente vasca neoclassica in marmo.
Il palazzo è uno scrigno delle più alte tecniche di manifattura artistica, in quanto i fratelli Bagatti Valsecchi affidarono commesse ai migliori artigiani dell’epoca che hanno trasformato per loro ogni tipo di materiale, il legno, il marmo, lo stucco, ma anche il cemento, in un’epopea stilistica davvero all’avanguardia.
Lavorazioni e mobili importanti si dispiegano di stanza in stanza lasciandoci avvolti nello stupore: tavole antiche di autori come Giovanni Bellini, Bernardo Zenale, e il Giampietrino trovano la loro collocazione accanto a cofanetti in pastiglia, oggetti in avorio, manufatti in vetro e ceramica.
La dimora è stata abitata dalla famiglia fino al 1974, quando Pasino, uno dei figli di Giuseppe, decise di costituire la Fondazione Bagatti Valsecchi, alla quale donò il patrimonio delle opere d’arte raccolto dai suoi avi.
Vent’anni dopo, nel 1994, apriva al pubblico il Museo Bagatti Valsecchi, offrendoci l’opportunità di godere di cotanta meraviglia.
Come non rimanere estasiati di fronte alla Camera da letto di Fausto decorata con il cinquecentesco polittico della Vergine col Bambino e Santi del Giampietrino e uno splendido pavimento in marmo che simula un tappeto circondato da frange e, sul comodino, una sveglia (funzionante) in ottone dorato a forma di teschio che omaggia la moda del ‘memento mori’ assai in voga nel ‘500? E poi la maestosa Galleria delle armi con soffitto in cassettoni lignei abbelliti da pigne dorate o la Biblioteca con globi celesti risalenti al ‘600?
Una dimora che conserva, nonostante la sua magnificenza, un vero sapore di casa, come se il tempo si fosse fermato e i suoi proprietari fossero ancora lì. Ed, in parte, è proprio così perché, seppur ora la famiglia si sia trasferita in un altro palazzo, Cecilia Dubini e Edward Gillespie, trisnipoti di Fausto e Giuseppe, fanno oggi parte della Fondazione Museo Bagatti Valsecchi e, se siete fortunati, potrebbero essere proprio loro a farvi una visita guidata tra una nozione di storia dell’arte e aneddoti che riguardano i loro nonni.
Un luogo vivo, dunque, che ospita eventi, mostre e rassegne culturali, tra le quali Stasera al Museo, il cui calendario degli appuntamenti può essere scaricato nel sito del Museo.
“Laudamus veteres sed nostris utimur annis, Lodiamo gli antichi ma viviamo il nostro tempo” dice uno dei motti dei Bagatti Valsecchi scolpiti nel Salone d’onore della dimora, una frase che ben riassume il credo della Fondazione ed il nuovo corso del museo con la colta e vivace direzione di Antonio D’Amico.
Il segreto
Per una perfetta pausa dopo una visita al Museo, si può prenotare Il Salumaio di Montenapoleone, storico ristorante premiato nel 1980 con l’Ambrogino d’Oro, che è situato proprio all’interno della meravigliosa corte interna di Palazzo Bagatti Valsecchi.
Info utili
Museo Bagatti Valsecchi
Via Gesù 5
20121 Milano
Tel. +39 02 76006132
Entrata: 12 euro, ridotto 9 euro